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“A chi fosse interessato ad intraprendere un percorso simile al mio consiglio di essere onesti con gli altri ma soprattutto con se stessi e di non aver paura a comunicare le proprie difficoltà o i propri desideri, soprattutto in un contesto professionale. Spesso ciò che pare un ostacolo insormontabile può trovare una semplice risoluzione nel confronto e nel dialogo con gli altri.”

1) Come sei venuto a conoscenza di Mechinno? Che cosa ti ha attratto di questa realtà?

Sono stato contattato da Mechinno poco più di un anno fa. Mi ha colpito subito quanto questa azienda fosse proiettata verso la crescita sua e dei suoi dipendenti, come non si limitasse a mandare i propri consulenti presso i diversi clienti ma come invece puntasse sul costruire un sistema di competenze interne da condividere e con cui formare le persone.

2) Qual è il tuo background e quali pensi siano state le skill chiave che ti hanno permesso di essere inserito in un team di sviluppo?

Fin da piccolo ho sempre provato un certo fascino per le automobili e più in generale per gli apparati meccanici. Dopo il liceo, quindi, la scelta di intraprendere un percorso di studi in Ingegneria del Veicolo è stata naturale. Penso che fra le capacità chiave che mi hanno permesso di essere inserito in un team di sviluppo ci sia, oltre naturalmente alle competenze tecniche acquisite all’università, la predisposizione all’apprendimento, la quale si traduce in voglia di crescere e di fare esperienza.

3) Raccontaci del tuo ruolo, di cosa ti occupi oggi in Mechinno? Come si svolge una tua giornata tipo?

Attualmente lavoro per Mechinno come consulente presso Scuderia Ferrari. Qui sono inserito all’interno dell’Ufficio Strutture, la divisione dell’Ufficio Tecnico adibita alle analisi strutturali di gran parte dei componenti delle monoposto da Formula 1. Durante la mia giornata tipo, mi occupo di calcoli strutturali ed analisi FEM di componenti metallici ed in materiale composito. In collaborazione con i progettisti meccanici, ottimizziamo le varie parti vettura per rispettare requisiti prestazionali e di resistenza minimizzandone al contempo la massa.

4) Ormai è più di un anno che sei in Mechinno, e nella tua esperienza ti sei focalizzato su un cliente. Qual è la tua storia? Hai qualche consiglio per chi volesse intraprendere un percorso simile al tuo?

In questo ultimo periodo mi sono concentrato su di un unico cliente. In questa situazione mi sono sentito contemporaneamente parte di due squadre, quella di Ferrari e quella di Mechinno. Se da un lato ho avuto modo di conoscere e frequentare i miei collaboratori in Ferrari, dall’altro non sono mai mancate occasioni di incontro e sostegno reciproco anche con i colleghi in Mechinno. Questo parallelismo mi ha permesso di lavorare sempre con una certa serenità, anche nei momenti più stressanti e a più alto carico di lavoro.
A chi fosse interessato ad intraprendere un percorso simile al mio consiglio di essere onesti con gli altri ma soprattutto con se stessi e di non aver paura a comunicare le proprie difficoltà o i propri desideri, soprattutto in un contesto professionale. Spesso ciò che pare un ostacolo insormontabile può trovare una semplice risoluzione nel confronto e nel dialogo con gli altri.

5) Cosa preferisci del tuo ruolo e qual è stata la tua maggiore soddisfazione?

Ciò che mi piace del mio ruolo è la possibilità di occuparmi di una vasta gamma di componenti e di poterli analizzare a fondo, dalle prime fasi progettuali fino alla loro realizzazione e talvolta anche sperimentazione, il tutto in collaborazione con colleghi di diversi reparti.
La più grande soddisfazione arriva quando, dopo aver collaborato con i compagni di squadra sullo sviluppo di un componente, lo vediamo essere realizzato e superare con successo i diversi test sperimentali e le omologazioni.