Skip to main content
Gabriele Lia -Senior Designer Engineer Mechinno

“L’importante è saper analizzare la richiesta e trovare la soluzione a situazioni che si presentano anche molto complesse. Sono questi i momenti che mi fanno capire l’importanza del nostro lavoro e vedo che i clienti lo apprezzano sempre.”

Ciao Gabriele, ci racconti il tuo percorso In Mechinno?

Il mio percorso in Mechinno inizia nel 2016 con la proposta di entrare a far parte del team di progettazione meccanica impegnato nel settore agriculture. Ho deciso così di accettare la sfida e mi sono unito alla famiglia Mechinno.

Da subito mi sono integrato con i colleghi in un clima molto collaborativo e, siccome venivo da settori come l’automotive e il machinrey, ho imparato a conoscere e lavorare nel settore agriculture, che si è rivelato molto interessante.

Successivamente mi sono occupato di alcuni progetti machinery sviluppati in-house, dove ho potuto contare sulla collaborazione del team interno dedicato, come sull’esperienza e competenza di tutti i collaboratori presenti in sede e della direzione tecnica all’occorrenza.

Continuando, ho ricoperto ruoli anche diversi da quello del progettista puro, come, per esempio, il product manager di prodotti elettromeccanici per l’industria dell’automazione, dove ho svolto diverse attività che spaziavano dal testing, alla gestione di problematiche in linea di montaggio, alle omologazioni fino all’interfaccia con fornitori e soci progettisti all’estero.

Ho avuto anche l’opportunità di inserirmi, per una breve parentesi, nella progettazione motore F1 di una delle cause automobilistiche sportive italiane più conosciute al mondo. Qui ho dato il massimo per assorbire procedure di gestione di sistemi complessi praticamente in tempo reale per essere operativi nel mondo racing, un ambiente che non se la prende di certo comoda!

Oggi lavoro per il Gruppo Piaggio, settore motorcycle. Dapprima mi sono occupato della progettazione ciclistica di telai per moto supersportive, poi sono stato impiegato come progettista veicolo più in generale, con una visione a 360 gradi del progetto moto.

Questo mi ha portato ad esaltare le capacità di problem solving in un ambiente sempre più internazionale dove la gestione dei i vari players coinvolti nel progetto è fondamentale, si parte dai designers fino ai tecnici del reparto esperienze.

 

Cosa ti ha guidato nella scelta di un ruolo in una società di consulenza come Mechinno?

Scegliere di lavorare in una società di consulenza vuol dire aprirsi a tante esperienze nuove, non essere mai fermo, continuare ad imparare da tutte le situazioni che si incontrano, essere molto flessibile, non cedere mai di fronte alle difficoltà, ma cercare sempre la strada migliore per risolvere i problemi, essere sempre curioso e portare ovunque il proprio bagaglio di esperienza.

 

Qual è la cosa che preferisci del tuo attuale ruolo?

Il mio ruolo attuale è molto diversificato, riesco ad unire la progettazione con l’attività di gestione e assemblaggio prototipi, le verifiche ai banchi prova veicolo, il controllo qualità e l’interfaccia continua con i fornitori per la progettazione in co-design. E’ necessario trovare un punto d’incontro fra le necessità di chi ha la responsabilità delle piattaforme moto, con le richieste dello stile e le esigenze del reparto produzione, il tutto nel rispetto delle scadenze che impone il mercato. Insomma è un ruolo molto dinamico, raramente passo intere giornate alla mia postazione in ufficio tecnico e ne sono molto contento.

 

Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato e superato in Mechinno? E la soddisfazione maggiore?

Le soddisfazioni maggiori le ho avute quando, inserito in un team r&d presso un cliente che produce macchine di altissima precisione per il controllo qualità, fungevo da collettore per il lavoro del team ed ero molto attivo nella proposta di soluzioni tecniche sempre nuove che potessero massimizzare le performance del prodotto, in un clima di confronto veramente orizzontale fra tutte le specialità messe in campo.

Ogni nuovo progetto rappresenta una sfida perché si tratta di rimettersi in gioco ogni volta e questo è molto stimolante. Ovviamente non ci sono soltanto soddisfazioni, a volte capitano i momenti di preoccupazione nei quali pensi ‘ed ora come faccio? ’ Però l’importante è saper analizzare la richiesta e trovare la soluzione a situazioni che si presentano anche molto complesse. Sono questi i momenti che mi fanno capire l’importanza del nostro lavoro e vedo che i clienti lo apprezzano sempre.